tag:blogger.com,1999:blog-6179015679429903516.post7327082953325707223..comments2023-06-10T10:32:04.261+02:00Comments on Passato e futuro: Editoriale. Perché questo spazioGiulianohttp://www.blogger.com/profile/08640938338083313633noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-6179015679429903516.post-34549932741544931832012-09-30T09:43:59.669+02:002012-09-30T09:43:59.669+02:00Concordo! Ovviamente la formazione "distratta...Concordo! Ovviamente la formazione "distratta" cui mi riferisco è quella umanistica. Se la formazione umanistica ragionasse più in termini di sbocchi professionali, forse vedrebbe più chiaramente tante cose, anche quell'industria che citi, che secondo me è uno degli interlocutori con cui avviare un dialogo per creare professionalità ed occupazione. Sui contenuti, sui linguaggi, sulle idee. In questi anni ho visto tanti studenti ricchi, di immaginazione e capacità di raccontare, costretti a mortificare le proprie capacità e le proprie competenze.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/08640938338083313633noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6179015679429903516.post-34925931473712183682012-09-29T13:33:49.931+02:002012-09-29T13:33:49.931+02:00Ti inauguro il blog.
Riprendo una frase dal preced...Ti inauguro il blog.<br />Riprendo una frase dal precedente post che penso possa esser presa come punto di partenza per rispondere a quest'ultimo.<br /><br />"Quello della comunicazione, della fruizione e delle tecnologie che la permettono è infatti un mondo completamente trascurato nella formazione universitaria che invece dovrebbe aggiornarsi, nei piani di studio.."<br /><br /><br />Quello della comunicazione, delle tecnologie, sono mondi abbondantemente coperti tanto da università che da corsi professionali ad essi pertinenti.<br />Sono lavori, non hobby.<br />Soprattutto nelle nuove tecnologie il livello di specializzazione diventa ogni giorno sempre più vario e particolareggiato. <br />E' ciò che richiede il mondo del lavoro: professionisti competenti e specializzati.<br />Improvvisarsi in settori dove le curve di apprendimento sono così lunghe, determinate e determinanti, non porta molto lontano. Di sicuro porta direttamente fuori dal mondo del lavoro.<br /><br />A mio avviso la sola interfaccia possibile tra archeologia e nuove tecnologie sta nei contenuti.<br />Ed è qui che il settore è rimasto tremendamente indietro.<br />Come un po' tutto il settore umanistico del resto. <br />E dire che mi capita spesso di leggere richieste di professionisti dal settore umanistico per la produzione di contenuti. Si va dalle posizioni aperte da Google qualche tempo fa, fino agli studi dell'industria dell'itrattenimento.<br />Ma forse per un mondo abituato a vedersi solo tra pubblicazioni e convegni di settore sarebbe uno shok scendere nel mondo reale e conforntarsi.<br /><br />Già, "confrontarsi", forse sarebbe il caso di mettere un attimo la testa fuori e imparare a dialogare con altri settori, altri professionisti. E magari col tempo riuscirete a farvi conoscere un po' anche dalla "gente comune", quella che sta fuori dalle accademie, dalle univerità e che magari aspetta anche, curiosa, di conoscere qualche antica novità.<br /><br />Questo per dire che, a mio avviso, il futuro dell'archeologia sono i bravi archeologi che sanno praticarla e che soprattutto sanno comunicarla e farla comprendere.<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/09335036007839025043noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6179015679429903516.post-72695319966286437022012-09-29T13:31:32.511+02:002012-09-29T13:31:32.511+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/09335036007839025043noreply@blogger.com