giovedì 31 agosto 2017

Scusate il ritardo


Torno su queste pagine come si entra nella stanza di una casa lasciata per anni in abbandono. Sotto lenzuoli bianchi ci sono oggetti che un tempo erano vivi, ma oggi sono solo ricordi.

Torno qui solo per un motivo, estremamente personale: sono passati 20 anni dalla scomparsa di mio padre. 10 anni fa scrissi alcune pagine di ricordo: erano allora tempi di mailing list e le mandai a quelli che conoscevo e a quelli che lo avevano conosciuto, di cui ancora avevo una traccia.

Oggi, che di anni ne sono passati altri 10, affido all’oceano di Internet le stesse cose scritte allora. Chissà, magari raggiungeranno qualcuno che vorrà leggerle, o finiranno anche queste sotto un lenzuolo bianco, in attesa di tempi migliori.

È un’occasione anche per far ritornare a vivere almeno per un giorno le pagine di questo blog. Rappresentano anche queste un’epoca della mia vita che inizia ad essere lontana, quella dell’archeologia militante. E anche questa affidarla, nella sua frammentarietà, allo stesso oceano.

Sono piccole storie che scavano in un mondo lontano, fatto di memorie confuse, vecchi computer e un po’ di fantasia, e mi piace pensare che in fondo, a modo loro, anche queste piccole storie parlano di archeologia, tecnologie e creatività. In bilico fra passato & futuro.

Buona lettura,

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