mercoledì 19 dicembre 2012

L'era glaciale

Fine anno, tempo di bilanci.

Dopo tre mesi e mezzo di blogging costante sento la necessità di fermarmi un paio di settimane, per ricominciare con nuova energia (ma poi, si sa come funzionano queste cose, magari qualche spunto verrà anche nei pigri giorni di festa ...).

Negli ultimi giorni mi sono riguardato rapidamente i post e i commenti di questi mesi alla ricerca di una traccia che li collegasse. Oltre ai segni della fatica dello scrivere mi ha fatto piacere ritrovare i momenti di confronto, ricostruibili attraverso il dipanarsi dei commenti.

La vitalità di P&F è la mia vera soddisfazione in questa impresa. Aver creato uno spazio di discussione, in cui tutti (archeologi, tecnici, studenti, ecc.) possano sentirsi rappresentati e in cui sono emerse tante idee e tanti spunti, è un risultato che cercherò di consolidare il prossimo anno, con l'impegno e con il vostro imprescindibile aiuto.

Perché credo sia importante poter continuare a portare, in piena libertà, una voce dall'interno di uno di quei protagonisti, che, sornioni, sonnecchiano, poco interessati ai sussulti di cambiamento ormai decisamente molto ben visibili ovunque. L'università potrebbe essere uno dei driver del cambiamento, e invece rimane bloccata e ingessata. Siamo come paralizzati dal timore delle novità che non riusciamo a cogliere e preoccupati che possano distruggere un régime che in realtà non esiste più da un pezzo. Eppure abbiamo un vantaggio rispetto all'altro convitato di pietra (Ministero e suoi bracci "operativi"); nelle nostre aule e nei nostri laboratori passano le giovani leve, maturano le aspettative e si manifestano i cambiamenti di generazione; poco di questa freschezza viene colto. Continuiamo invece, per inerzia o per timore, a chiuderci in un orizzonte ristretto, indignandoci per ciò che non va e auspicando rivoluzioni e cambiamenti, purché non avvengano nel nostro cortile. E così, nel frattempo, senza che nessuno (se ciò avviene per strategica convenienza o oggettiva impossibilità lo giudichi ognuno in coscienza sua) si opponga ad un lento e costante stillicidio, l'archeologia rischia di sparire, perché non serve più.
Inutile invocare e ribadire indignati la necessità di conoscere il proprio passato e le radici della nostra cultura: il mondo di oggi ha bisogno di ripartire offrendo lavoro e prospettive concrete, ed è questo il linguaggio che dobbiamo imparare anche noi.

Inutile (e colpevole, soprattutto) aspettare la fine di una crisi come se si trattasse di resistere al freddo intenso di un inverno particolarmente lungo e sperare di ritrovare intatto il proprio orticello al momento del disgelo. Più che un inverno rigido quella che stiamo vivendo è una nuova glaciazione. Dopo, nulla sarà come prima. Sopravviverà solo chi è disposto ad accettare i mutamenti (o almeno, nel nostro caso, a mettersi in discussione).

Per il nuovo anno non aggiungo quindi cappellini di babbo natale o rametti di vischio alle pagine del blog, piuttosto faccio (a me stesso) la promessa di continuare, sperando che P&F continui ad essere fra i vostri punti di riferimento anche nel 2013. Considerate le premesse sarà un anno difficile e teso; tutta l'Italia è in attesa di grandi cambiamenti, o di tragicomiche palingenesi ... le occasioni non mancheranno.

Noi continueremo a sorvegliare il piccolo e fragile ecosistema dei beni culturali, cercando anche di fare rumore, perché non resti escluso ed umiliato come lo è tragicamente stato in questo anno che volge al termine, e non sia d'altra parte vittima sacrificale di un nuovo rito di 'valorizzazione' gestito da poteri forti e grandi player con pochi scrupoli.
Convinti che le difficoltà si superano facendo ognuno la sua parte, noi continueremo a proporre, a chiunque vorrà leggere, una visione.
Parziale e anche rudemente partigiana, in cui ci sia condivisione, multivocalità (grazie, Stefano per aver ribadito il concetto), sostenibilità, e un pizzico di provocazione; continueremo soprattutto ad appoggiare le manifestazioni dal basso, ad ascoltare anche le voci più flebili e ad analizzare quel che ci succede intorno.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...