lunedì 22 ottobre 2012

L'insostenibile accuratezza dell'essere archeologo

Tutti abbiamo assistito (e probabilmente preso parte) nel recente passato a presentazioni di modelli accuratissimi, di oggetti antichi, reperti archeologici e monumenti, ammirandone con stupore la precisione submillimetrica, la fedeltà di riproduzione, le potenzialità di condivisione.

martedì 9 ottobre 2012

Strada senza uscita

 "Le lauree in beni culturali e in archeologia aprono sbocchi nella ricerca, valorizzazione e tutela presso Enti di ricerca, istituzioni pubbliche e private (enti locali, soprintendenze, musei, biblioteche, archivi, ecc.) nonché presso aziende ed imprese operanti nel settore ..."
Queste parole potrebbero essere prese dal sito di un qualunque ateneo italiano, sezione corsi di laurea, paragrafo sbocchi professionali.

martedì 2 ottobre 2012

Cannoni e farfalle



Personaggi:
Salviati, un archeologo appassionato di tecnologie 
Simplicio, un archeologo esperto di ceramica
Sagredo, uno studente di archeologia che sta disegnando reperti per la sua tesi

Luogo dell’azione:
Intorno ad un tavolo pieno di cocci e fogli da disegno, in un oscuro laboratorio di archeologia. La poca luce proveniente dall'alto illumina enormi scaffali pieni di cassette di materiali. In lontananza i rumori della città.

Desolation row

Leggevo oggi la bellissima e sferzante analisi di Maria Pia Guermandi (giustamente ripresa e diffusa dall'Associazione Nazionale Archeologi), scritta sulla scorta della giornata organizzata dall'associazione Bianchi Bandinelli giovedì scorso a Roma sul tema formazione e lavoro nei beni culturali (la mia cronaca della prima parte della giornata su twitter #bbcclavoro).

giovedì 27 settembre 2012

Questo non è un mestiere per vecchi


Oggi si è svolto a Roma un convegno su “L’Italia dei beni culturali: formazione senza lavoro, lavoro senza formazione”.
Nel corso della giornata ho ascoltato tanti interventi, sul tema formazione e lavoro, che hanno messo in evidenza i problemi di un mondo che vive in perenne agonia, fra carenze ataviche e una strutturale mancanza di prospettive.
Che vi fosse uno scollamento, vuoi generazionale, vuoi di ruolo, fra gli attori di questo scenario mi sembra cosa ovvia, ma che abbia raggiunto una dimensione sistemica (leggibile ad esempio nella scarsa partecipazione all’evento) è a dir poco preoccupante.

Editoriale. Perché questo spazio

Non è certo una novità parlare di Beni Culturali e di tecnologie. 



Perché allora questo spazio?
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